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Quale importanza ha il dettaglio costruttivo nelle vostre opere e come viene gestito?

 

Bruno Vaerini

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Dettaglio della facciata della Boutique Claudio Bonfanti, Bergamo, 1985

«È sempre difficile trovare un equilibrio nelle forme e nei segni. Si tratta di un percorso lungo e faticoso, che non riguarda solo il progettista, ma che coinvolge le diverse mani che realizzano l'opera. Mi sento un po' come un direttore d'orchestra: coordino il lavoro degli artigiani, metto ogni cosa al posto giusto, senza sbavature o incertezze. Cerco sopra ogni cosa la pulizia del segno. Nei miei lavori i dettagli costruttivi sono fondamentali. Cerco sempre di semplificarli ed esaltare la bellezza del materiale, che va rispettato ed utilizzato conoscendone le caratteristiche strutturali. Bisogna modellare la forma con semplicità e naturalezza, forgiarla senza forzature. Plasmare i materiali è un atto di creazione dell'uomo che piega la materia, la nutre, le conferisce un’anima».

Pietro Gellona

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Appartamento voltato, Bergamo

«Il dettaglio è fondamentale. Sono al momento attratto dalla semplicità, ed è difficile perché ridurre un elemento all'essenza è

una costante operazione di riformulazione, in tal senso ci si deve chiedere cosa si potrebbe nascondere e in che modo. Molto spesso i dettagli sono decisi sin dalle prime fasi progettuali anche se a volte, inevitabilmente, vengono risolti durante il cammino. 

Un dettaglio ben risolto è la risposta più lineare ad una serie di problemi complessi».

SET Architects

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Sandro Botticelli, Primavera, 1482

«Pensiamo che la bellezza e la qualità dell’architettura siano proprio nella compiutezza dei particolari. 

Le contemporanee forme del costruire sembrano non avere più interesse nell’attenzione al dettaglio, poiché i processi con cui si realizza l’architettura oggi sono sempre più legati ai frenetici ritmi del mercato. 

Nel nostro lavoro ci è capitato spesso invece di ritrovarci a definire aspetti di una costruzione con artigiani che hanno molte qualità tranne che la velocità di esecuzione. E quel tempo, che ti fa riflettere e ragionare, aiuta molto. 

Il dettaglio il più delle volte viene immaginato sin dalle prime fasi di elaborazione del progetto, diventa parte fondamentale per la buona riuscita dell’opera. Completa il progetto e lo arricchisce di significato, senza il controllo del dettaglio l’edifico per noi risulterebbe incompleto. E’ anche solo da un dettaglio che il progetto può esprimere la sua massima espressione. Ma il dettaglio non è solo cosa dell’architetto, poiché per la buona riuscita è fondamentale il coinvolgimento di tutte le figure chiamate a realizzare il manufatto, dai tecnici agli artigiani, tutte le maestranze di cantiere fino ai collaudatori. Ci piace pensare che il saper dominare il dettaglio è il saper dominare la costruzione».

Baserga Mozzetti

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Centro commerciale amministrativo, Melano, 2015

«Il dettaglio costruttivo è inscindibile dall'opera e nasce dal progetto».

Atelier Remoto

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Bergamo, 2020

«Un albero caduto, prima che diventi brace, trave, musica, deve essere raccolto. Per un progetto al parco di Levico terme in Trentino abbiamo accatastato, con un semplice gesto, decine di tronchi centenari. Tra un vecchio faggio rosso e un piccolo abete, ‘un gran mucchio’ di tronchi definiscono una massa all’interno della quale si scavano verso sud una nicchia che profuma di legno caldo e resina, mentre sul lato nord un’ampia alcova ombreggiata. Operazioni semplicissime quali la sottrazione e l’addizione dei tronchi tagliati permettono alla struttura di generare spazi e atmosfere molto diversi, quasi opposti. Colore, materialità, proporzioni dipendono e assecondano la specificità del sito: le superfici di corteccia o di midollo, rimangono grezze o levigate. Non volevamo che gli agganci si vedessero dall’esterno, per stabilizzare la catasta abbiamo perciò usato attrezzi da tagliaboschi, viti in acciaio come connessioni verticali e cambre metalliche in orizzontale. I tronchi degli alberi centenari si dispongono uno sull’altro e dalla loro vicinanza si genera un volume che accoglie in sé nuovi spazi, la catasta diventa così uno spazio abitabile, scenario di incontri possibili.

Il dettaglio, invisibile, è conseguenza naturale, meccanica, della progettazione.

Per noi il dettaglio è testimonianza di usanze, riti, processi e tattilità, che scopriamo progetto dopo progetto».

Marko Radonjić
 

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Hikers Shelter, 2012

«A volte rappresenta la chiave dell’intero progetto. Ad esempio, quando si progetta una casa prefabbricata, si parte da un dettaglio strutturale, cuore della costruzione, e successivamente vengono organizzati altri elementi, quali ad esempio finiture e mobili. Il dettaglio vuole essere esibito per comunicare e rendere esplicita la complessità e la filosofia dell’intero edificio».

José Martins

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Curtain Over a Window, Guimarães, 2019

 

«Il dettaglio costruttivo è fondamentale perché impregnato dell’identità del progetto, specialmente quando ottimizza un aspetto funzionale o contribuisce alla sua bellezza».

Iván Bravo

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Progetto nel progetto / Enfermedades Preciosas / 2019

 

«L’architettura acquisisce senso unicamente se costruita.

Di conseguenza, i dettagli costruttivi rappresentano un elemento fondamentale della progettazione e un’opportunità per sviluppare soluzioni creative, fino ad arrivare a condensarsi essi stessi in opere compiute.

Mi trovo spesso a descrivere il mio lavoro come una collezione di molteplici e diversi progetti».

Howland Evans
 

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Dettaglio della gestione delle acque meteoriche della Scuola di Arti Plastiche, Ricardo Porro, Havana


 

«Un momento molto importante durante la formazione universitaria di Laura fu la lettura del piccolo libro di Michael Cadwell Strange Details. Prima di questa lettura i dettagli costruttivi altro non erano se non mondo di strati sovrapposti pressoché impenetrabili, prodotti e acronimi solo vagamente compresi e visti in libri o riviste da cui questi elementi erano copiati per soddisfare criteri di valutazione scolastici. Il libro di Michael Cadwell, ed in particolare il capitolo dedicato alla Fondazione Querini Stampalia di Carlo Scarpa, le rivelò invece il potenziale comunicativo e la capacità di trasmettere significato dei dettagli costruttivi. Questo interesse è poi cresciuto lentamente sia all’interno del lavoro di ricerca che nella pratica professionale. Spesso ci ritroviamo a pensare ai dettagli riguardanti lo smaltimento delle acque meteoriche delle National School of Arts che si trovano nei dintorni dell’Havana, forse essi stessi ispirati dall’opera di Carlo Scarpa o di Le Corbusier, al lavoro di Sigurd Lewerents, ai giunti in legno della Villa Imperiale di Katsura, piuttosto che alla cura estrema con cui sono pensati e realizzati i paramenti in blocchi della chiesa del Pastore di Arskerk e nel Padiglione Sonsbeek di Aldo van Eyck. Non siamo ossessionati dal pensiero e dalla realizzazione dei dettagli costruttivi. Riconosciamo che i cantieri portano con sé una contingenza e che per molti motivi non sia sempre possibile realizzare quanto è stato pensato durante la fase di progettazione. Per questo miriamo a realizzare un lavoro che abbia una forza tale per cui ci sia la possibilità di accogliere un cambiamento in corso d’opera senza che venga diluita la forza delle idee spaziali contenute nel progetto. Pensiamo al processo creativo di Sol Lewitt, di come il suo lavoro sia molte volte realizzato da altri seguendo le sue istruzioni: “Miro a rendere il progetto abbastanza specifico da risultare più o meno come lo desidero, ma abbastanza generico da avere la libertà di reinterpretarlo”. In un certo senso si tratta anche di non mirare a ad un’eccessiva preziosità. Non crediamo che l’architettura viva o muoia sulla forza o meno di un dettaglio. Sicuramente questa nostra sensazione può derivare dal tipo di progetti sui quali ci troviamo ad operare in questo momento, trattandosi di oggetti molto piccoli, di solito all’interno o in aderenza a edifici esistenti e commissionati da clienti con fondi piuttosto limitati, e realizzati da imprese che spesso non hanno avuto alcuna esperienza di lavoro con architetti. Principalmente ci interessa il come vengono trattate le acque meteoriche e come questo dettaglio sia possa essere un riflesso del clima e del luogo. In ultimo suscita il nostro interesse il modo in cui possono essere artcolati e assemblati gli elementi prodotti in serie di derivazione industriale

».

Whale!
 

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Domenico Gnoli, Ritratto di Luis T


 

«Il dettaglio costruttivo non ha mai rappresentato un’ambizione progettuale per il nostro studio.

Preferiamo considerarlo uno strumento al servizio dell’opera in tutta la sua complessità, una risorsa per raggiungere determinate qualità spaziali o al fine di risolvere eventuali criticità.

Un attore evanescente, lontano da qualsiasi protagonismo».

a-works
 

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Garage Pavilion


 

«La costruzione, o il modo in cui le parti vengono assemblate, è fondamentale per lo studio. Le riflessioni sui materiali, sulla struttura e sulla costruzione sono presenti fin dalle prime fasi e i dialoghi approfonditi con i fornitori di materiali, i costruttori e i consulenti svolgono un ruolo centrale nello sviluppo del lavoro. Spesso, attraverso questo processo, si cerca di ridurre la tavolozza dei materiali e di distillare la costruzione fino alla forma più semplice o più grezza di assemblaggio. Campioni di materiali, modelli fisici in grande scala e prototipi in scala 1:1 giocano un ruolo fondamentale per stabilire una logica di materiali, la struttura e la costruzione alla base di ogni progetto, di cui i dettagli costruttivi sono l'incarnazione».

atelier local
 

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Angoli per dormire ad Ancede


 

«La nostra non è un'architettura del dettaglio. È un aspetto del processo progettuale che non ci interessa particolarmente infatti non occupiamo troppo tempo sviluppando il disegno di particolari sofisticati. Ci sentiamo invece maggiormente a nostro agio nel lavorare con materiali standard ed elementi presi direttamente da catalogo, cercando però di sovvertirne l’aspetto attraverso una messa in opera inusuale. Non significa però che di tanto in tanto non si possano trovare nodi costruttivi più articolati, come ad esempio nelle lavorazioni di parti in legno; quando ciò accade le soluzioni vengono sviluppate insieme agli artigiani che realizzeranno i pezzi, cosa che porta poi ad un rapporto molto proficuo e duraturo con le maestranze. Il nostro contributo è principalmente concettuale, mentre l’apporto dell’artigiano è fondamentalmente di natura tecnica; il risultato sarà dunque un disegno eseguito a più mani. Questo è uno dei motivi per cui chiamiamo il nostro studio atelier local, piuttosto che ad esempio Rebelo & Paupério architects, acronimo dei nostri nomi. In ogni caso riteniamo che evitare dettagli complicati sia anche esso stesso un modo per prestare attenzione ai nodi costruttivi. In effetti, al contrario di quanto detto sopra, potremmo dire che la nostra sia a tutti gli effetti un'architettura del dettaglio».

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